Carlotta Stracchi Villa e la necessità di condivisione
Per Scighera Studio l’autrice Carlotta Stracchi Villa, insieme a Lisa Martini, sviluppa il progetto fotografico Frammenti Urbani che sarà esposto nel porticato di Palazzo Estense.
Attraverso la lente della fotografia documentaristica, il progetto si propone di analizzare la vita quotidiana e l’essenza di Varese, offrendo uno sguardo autentico sulla città e coinvolgendo attivamente la comunità locale e i commercianti del centro storico. L’obiettivo principale è quello di mettere in luce la ricchezza culturale e le peculiarità di Varese, celebrando la sua identità unica.
L’abbiamo incontrata, a pochi giorni dall’inizio del festival, per farci raccontare come nascono i suoi progetti e abbiamo scoperto quanto per lei la condivisione sia un’urgenza.
Come nascono i tuoi progetti fotografici, qual è il processo e le tue fonti di ispirazione?
Dipende dal tipo di progetto, in tutti c’è una stessa linea comune però che è l’osservazione della realtà che mi circonda e la necessità di comunicare un qualcosa che non deve necessariamente appartenermi.
Capita a tutti di confrontarsi, informarsi, condividere ed è da questa condivisione che inizia tutto il processo creativo, inizio a pensare che quel dato elemento andrebbe la pena di essere raccontato perché magari, come è riuscito a catturare la mia attenzione, ci sono altre persone che potrebbero trovarlo altrettanto interessante.
Che cos’è per te urgente?
Considero urgente la necessità di condivisione, credo che le persone ad oggi sentano sempre di più la necessità di trasmettere quello che sono le loro storie, le loro esperienze o emozioni.
E se questa condivisione porta a un ragionamento, allora saremo portati a vedere il mondo in maniera diversa e questo penso possa essere sempre arricchente.
E come il mezzo fotografico può raccontare questo tema?
Penso che ogni mezzo artistico possa raccontare questo tema, è urgente quello che noi riteniamo urgente, ed è urgente il modo in cui scegliamo di raccontarlo. Per me ad oggi sarebbe difficile raccontare senza coinvolgere la figura umana con tutte le sue fragilità e le sue urgenze comunicative.