Antonio Miucci (Manfredonia, 1994), è un artista visivo e fotografo di moda con sede a Milano. È selezionato dalla Fondazione Picto tra i finalisti del Prix Picto de la Mode 2020 a Parigi e nel 2019 è pubblicato da GUP Magazine come uno dei 100 Best Emerging Photography Talent in Europa. Espone presso il Palais Galliera di Parigi, CAREOF Milano, East Photographic Gallery di Londra, VOIES OFF Arles, Cardi Gallery di Milano, Fondazione Forma Meravigli, Triennale Design Museum e Paratissima Art Fair. I suoi lavori sono pubblicati e presentati su Palm*Studios, Uncoated Platform, Fresh Eyes, Der Greif, Perimetro, Cumulus Photo, Rolling Stones Italia, Vogue Italia, L’Uomo Vogue, GQ Italia, Corriere della Sera, La Repubblica e Interni Magazine. La sua ricerca artistica, influenzata dall’arte, dalla moda e dalle discipline umanistiche, affronta temi quali l’identità personale e il queer, in cui sovverte la rappresentazione degli stereotipi culturali per celebrare l’espressione di sé, l’autenticità e la bellezza nella diversità.
Arcadia (2018-2021)
Come racconta Stefano, Arcadia nacque durante un attacco di Stendhal: rimase ipnotizzato da un dipinto di Dante Gabriel Rossetti, La Veronica Veronese. Stessi capelli rossi e stessa profonda malinconia. Stefano Filipponi, in arte Arcadia, è un cantautore e artista performer che vive a Milano. Arcadia rappresenta il luogo interiore di Stefano, dove è libero di essere se stesso e indossare la propria maschera. Diventando il suo supereroe, si libera dalle sue debolezze e si trasforma nell’elegante creatura che vive in un bellissimo mondo di arte, libertà, musica e fantasia. ARCADIA è propriamente la celebrazione dell’empatia, della gentilezza e soprattutto del coraggio di essere se stessi. Tra sensibilità Camp, cultura pop giapponese e universo Queer, L’intento finale è quello di collocare Stefano e Arcadia nel cuore di questo collage segmentato e diversificato, dove essi vengono illustrati come icone performative libere da ogni definizione di identità. Essi sono il Re, sono la Regina che regnano in questo macrocosmo kawaii, a metà tra teatralità, lustrini e realtà