Francesca Macis (Oristano, 1996) è un’artista visiva che vive e lavora tra la Sardegna e Milano.
La sua pratica indaga il concetto di immagine e rappresentazione; utilizzando principalmente -ma non esclusivamente- la fotografia e il video, sfrutta lo spazio visivo per creare narrazioni, coinvolgendo lo spettatore in riletture originali della realtà all’insegna dell’ambiguità e dell’immaginazione.
Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre e festival a livello nazionale ed europeo, vincendo riconoscimenti e arrivando finalista in premi e competizioni internazionali.
La pelle che vesto
“La pelle che vesto” nasce dall’esigenza di approfondire un rapporto difficile con il proprio corpo dettato da dogmi culturali che plasmano e riscrivono il rapporto con la fisicità.
Dalla pelle all’abito: la pelle diventa immagine, meta-pelle, che sostituendosi al tessuto censura ma invece di nascondere rivela. Un cortocircuito tra visibile e non-visibile.
L’abito-scultura di fotografie che l’artista può indossare non è altro che il suo autoritratto, la sua rappresentazione, la sua pelle, il suo corpo nascosto ma esposto; il suo abito naturale in cui si incontrano vergogne, paure e decisioni alimentate da ciò che la società chiede, misura, giudica e costruisce sul corpo femminile. La pelle, contenitore del corpo, diventa abito, contenitore dell’identità, in una ri-costruzione frammentata che restituisce un’identità scomposta; un puzzle in cui si condensano guerre fredde portate avanti su più fronti, contro schemi mentali, comportamentali imposti, ideali introiettati ma non per questo condivisi.