
Sara Lepore lavora con la fotografia, il video, la performance e strategie transmediali per esplorare temi legati all’identità e all’opacità. La sua ricerca si sviluppa attraverso un’indagine sui materiali, sulle tecniche e sui supporti, considerando il rapporto tra contenuto e contenitore come parte essenziale del processo creativo e concettuale.
Attraverso il suo lavoro, l’autrice cerca di creare spazi visivi in cui la percezione venga messa in discussione, invitando lo spettatore a riflettere su ciò che vede, su ciò che è celato e sulle narrazioni che emergono da questa tensione. L’opacità diventa uno strumento fondamentale per esplorare ciò che si svela e ciò che si nasconde, mentre i materiali e le loro caratteristiche partecipano attivamente alla costruzione del significato.
La componente sperimentale della pratica di Sara Lepore mira a coinvolgere lo spettatore in un dialogo critico ed emotivo, aprendo nuove prospettive sulle possibilità della rappresentazione e sull’interazione tra opera, spazio e pubblico.
Ingrediente pentru un tort de miere, cu dragoste (ingredienti per una torta di miele, con amore) (2023)
Il disordine delle fotografie documenta un malinteso linguistico: tra l’archivio fotografico della madre, l’artista trova quella che immagina – o desidera – essere una lettera d’amore di gioventù per il padre. Scritta in una lingua che, seppur materna, non le è mai stata trasmessa dalla madre, l’artista scopre che la lettera d’amore è in realtà una piccola raccolta di ricette.
Il piccolo ricettario diventa l’occasione per ricongiungersi dopo anni dalle zie in Romania e cucinare con loro, in un contesto di totale incomprensione reciproca, una torta ancora una volta oggetto di ambiguità. Per la fretta o l’emozione, quella che doveva essere una torta di miele finisce per diventare una torta di mele. Il progetto documenta così lo straniante affetto verso un’identità familiare perduta, un malinteso che rinnova legami identitari con affetti inattesi, diventando luogo di riflessione sull’importanza della lingua e di quanto essa possa essere simbolo di appartenenza a un luogo.


