Ludovica Bastianini è una fotografa e artista visiva di Napoli. Laureata in Storia dell’Arte, ha studiato fotografia a Barcellona e a Milano.
Ha vissuto a Zurigo per 3 anni, in cui ha approfondito la sua pratica artistica unendo il linguaggio della fotografia a tecniche miste come pittura, cucito, collage etc. Nel 2017 è stata inserita tra i talenti emergenti di Circulations – Festival de la Jeune Photographie Européenne, in mostra al Centquatre di Parigi.
Da allora i suoi lavori sono stati esposti e premiati in numerosi Festival e Premi Internazionali dedicati alla fotografia emergente.
La crudeltà della grazia
“Tutto ciò che è morto trema. Non solo le cose della poesia, le stelle, la luna, il legno, i fiori, ma anche il bottone bianco di un pantalone che brilla in una pozzanghera per strada… Ogni cosa ha un’anima segreta, che più spesso tace che non parla.” – Vasilij Kandinskij
Con questo lavoro ho creato una poetica della casa, degli oggetti morti, delle memorie storiche e dei sentimenti ad essi collegati. Ho trasformato vecchi tessuti, vestiti, centrini e fili, abbinandoli a foto antiche ritrovate. Le scatole del mercatino sono piene di foto di matrimoni, ritratti di madri e spose, figlie, donne dedite alla vita domestica e, dall’altra parte, soldati, marines, professionisti in divisa. Viaggiando indietro nel tempo, sia nel concept che nei materiali utilizzati, ho immaginato oggetti fotografici carichi di tradizione locale, da cui emerge uno scomodo contrasto: aghi da cucito, tessuti, vetri rotti e altri oggetti domestici creano ferite, fratture, strappi, mostrano una sottile crudeltà nascosta dietro la grazia femminile: una grazia forzata, imposta, che ha il sapore della prigionia. Le cose graziose e familiari, come i fiori, i ricami, i profumi, custodiscono una storia che non è fatta di pura bellezza, raccontano piuttosto cos’è per noi la bellezza e come abbiamo deciso di imporla, con violenza.
Nel mio progetto c’è una sola immagine creata con l’intelligenza artificiale: un ritratto di una donna il cui busto è realizzato in porcellana con fiori blu. C’è un contrasto terrificante tra la bianca bellezza decorativa della porcellana e l’effetto di oggettivazione, costrizione, soffocamento che si crea attorno al collo di una giovane donna.
Nel clima attuale del mio Paese penso sia importante soprattutto ricordare: ricordare da dove veniamo, chi siamo stati, cosa abbiamo ottenuto, cosa rischiamo di perdere.