
Giriamo in tondo nella notte e veniamo consumati dal fuoco (2024)
Giriamo in tondo nella notte e veniamo consumati dal fuoco è un’esplorazione dell’esistenza nel suo ciclo di nascita, trasformazione e rinascita, attraverso una ricerca sulla fototassi positiva, un comportamento di alcuni insetti come le falene consistente nell’attrazione e orientamento verso una fonte di luce che consuma e trasforma il loro corpo.
Queste creature incarnano la stessa tensione dell’essere umano, da sempre proteso a varcare i confini dell’esperienza sensibile e a confrontarsi con l’ignoto, anche a costo della propria distruzione.
Una consunzione che non si rivela distruttiva, ma trasformativa, un superamento dei limiti materiali che culmina in una condizione in cui vita e morte si fondono. In questo contesto, la luce rappresenta un elemento sia di distruzione che di creazione in quanto, in questa apparente tensione tra opposti, emerge la vera essenza dell’esistenza: la vulnerabilità come fonte di forza intrinseca, la consapevolezza della perdita che fa valorizzare il presente, la ciclicità della vita che trasforma ogni fine in un nuovo inizio.


